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SABATO 12 NOVEMBRE, A CALDAROLA NON È VERO, MA CE CREDO
Terza commedia, a Caldarola, sabato 12 novembre, nella sala polivalente Tonelli,
alle ore 21.15: la Compagnia Teatrale Don Valerio Fermanelli di Treia
presenterà NON È VERO, MA CE CREDO, nell’ambito del programma
dell’undicesima edizione di Dialettiamoci.
Anche la seconda serata è stata all’insegna del tutto esaurito: la commedia della Filodrammatica Piorachese presentava un testo noto, un classico, ed il pubblico ha partecipato con molta attenzione e molto calore.
Va detto che Luisella Tamagnini, la regista ed anche magnifica interprete, sa cucire ed adattare questi classici con una perfetta scelta di tempi e modi nel nostro vivere quotidiano, scegliendo il dialetto come lingua; inoltre la compagnia presenta delle qualità attoriali di rilievo estremo.
Da un classico all’altro, sabato sera sarà rappresentata NON È VERO, MA CE CREDO, di Peppino De Filippo, sempre adattata in dialetto maceratese; l’adattamento
è di Quinto Romagnoli che firma anche la regia della commedia.
La storia:
Il Commendatore Antonio Malapena si crede vittima della jettatura, addirittura decide di licenziare il suo dipendente Ragionier Majellato, perché a suo dire, la sola presenza gli manda a monte buoni affari.
Contornato di amuleti e tormentato dal terrore di vedere andare in rovina l’azienda, tenta di ostacolare con ogni mezzo la simpatia della figlia per un ragazzo, perché abita al civico 17 e intorno alla casa è pieno di gatti neri, condannando all’infelicità anche la famiglia.
Contratti disdetti, temporali improvvisi, blackout elettrici insidiano la vita del pover’uomo, che spasima di incontrare il vero portafortuna: un gobbo. La dea bendata sembra volerlo esaudire quando nel suo ufficio si presenta un candidato al posto lasciato vacante dal collaboratore licenziato. Vengono confermati contratti vantaggiosi, in famiglia si instaura l’armonia, i segni funesti cessano. Tutto merito di Alberto Sammaria, o meglio… della sua gobba, cui Malapena tributa sostanziosi aumenti di stipendio. Come in ogni classica commedia degli equivoci, l’imprevisto è dietro l’angolo. Il giovane, innamoratosi di Angioletta, per non venire mortificato decide di licenziarsi. Combattuto tra il desiderio di non sacrificare la figlia con un matrimonio penoso e l’esigenza di assicurarsi la buona sorte, il poverino si arrabatta a persuadere i familiari che la fortuna va assecondata. Celebrano il matrimonio e sopraffatto dal dubbio che il difetto sia ereditario, dovrà ricredersi sugli effetti della superstizione.
La rassegna è organizzata dalla Compagnia Valenti in collaborazione con i comuni di Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Caldarola, Cessapalombo e Serrapetrona, con il patrocinio di Regione Marche, Pro Loco Caldarola e UILT e col sostegno di Oro della Terra, Infissi Design, Rutthen, BCC Banca dei Sibillini, Malagrida Manifatture, ASSM Tolentino e Valbeton.
L’ingresso è di 10 €; per info e prenotazioni 335/7681738; non sono previsti abbonamenti.