Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Puoi regolare tutto le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Descrizione
Fu inaugurata nel 1590 con bolla di Sisto V che la elevò a collegiata insigne ed il cui stemma domina la facciata vicino a quello del cardinal Evangelista Pallotta. Il campanile cuspidato alto 45 metri, è opera dell’architetto Pompeo Floriani. La facciata si eleva su due piani nettamente separati. Nel piano inferiore si notano l’ampia apertura della porta, sormontata da un timpano arrotondato e due nicchie per lato. Il piano superiore ripete la parte centrale con un finestrone in mezzo e due nicchie ai lati. All’interno la chiesa è a tre navate con coro; in ognuna delle navate laterali sono disposte tre cappelle. Sulla parete di fondo del coro si erge il complesso monumentale dell’Altare Maggiore, incorniciato da due imponenti colonne scanalate con capitello corinzio che, secondo la leggenda, sono state portate a Roma dal tempio di Gerusalemme e quindi fatte trasportare a Caldarola dal Cardinale Evangelista Pallotta. Sulle pareti del presbiterio una copia della Vergine id Foligno del Raffaello contrapposta alla grande tela della crocefissione da attribuire a Guido Reni. Al centro della grande tela (mt. 3,50 x 2,00) incorniciata, opera di Simone de Magistris (1594). La tela è denominata “La Messa di San Martino” o “Transito di San Martino”. La complessa macchina narrativa messa in atto da Simone de Magistris per la pala di San Martino ha origine dall’intensità della preghiera del committente, il cardinale che, rivolti gli occhi al cielo, condivide la stessa visione si San Severino, vescovo di Colonia: l’accoglimento dell’anima di San Martino in paradiso. La stessa immagine è oggetto del sogno di Sant’Ambrogio che, come riferisce la Legenda Aurea, addormentatosi durante la celebrazione della messa, partecipò ai funerali del Santo. Nello sfondo a sinistra il pittore descrive la morte di Martino circondato dai frati. Iniziando la visita a destra, nella prima cappella si trova un crocifisso ligneo del XVI sec.; nella seconda la reliquia di San Destro e una tela raffigurante Sant’Emio. Nella terza una pregevole opera di Giovanni Andrea de Magistris, padre di Simone, firmata e datata 1537, raffigurante la Madonna del Carmelo con i Santi Giuseppe e Girolamo. Nella navata sinistra, la prima cappella è quella della fonte battesimale realizzata in pietra gessara; la cappella centrale è chiusa da una cancellata in ferro battuto e contiene un tabernacolo in legno dorato datato 1595, attribuito a Desiderio Bonfini di Montalto Marche, con ai lati le statue lignee di San Sebastiano e dell’evangelista Luca /sec XVI); l’ultima cappella è dedicata a San Michele Arcangelo. Ai lati dell’ingresso due tele: Sant’Anna (a sinistra) ed il Beato Francesco Piani (a destra) con raffigurato il paese di Caldarola. Nella sacrestia, una stanza di notevoli dimensioni con pavimento di quadrotti di cotto antichi e soffitto in legno decorato, si trova la tela di Durante Nobili, firmata e datata 1535, raffigurante la Madonna con i Santi Cosma e Damiano. L’opera realizzata quando il pittore aveva appena 17 anni ed era allievo di Lorenzo Lotto, presenta una marcata influenza e probabilmente un intervento diretto del Maestro.
Indirizzo
Contatti
- Telefono: +39 0733 90 55 29
Modalità di accesso
Contattare la struttura per informazioni relative all'accessibilità per persone con disabilità.
Annotazioni
Chiusura temporanea a causa dei danni provocati dal terremoto
Costruzione : 1590